TRISTAN DA CUNHA, ISOLA SPERDUTA AI CONFINI DEL MONDO

Tristan Da Cunha è un’isola remota caratterizzata da una natura selvaggia. Si trova in pieno oceano Atlantico e la sua popolazione conta appena 267 persone.

Territorio d’oltremare del Regno Unito insieme alle isole di Ascensione e Sant’Elena, non possiede ne porti ne aeroporti. Qui arriva una nave ogni cinque, sei settimane. Prevalentemente un peschereccio, l’MV Edinburgh, che a volte resta in rada per giorni prima che i “roaring forties” (i forti venti che sibilano oltre il quarantesimo parallelo) permettano le manovre di scarico di merci e passeggeri.

La terraferma più vicina a questo arcipelago dista ben duemila chilometri. I tristaniani vivono di agricoltura, allevamento e caccia alle foche anche se ultimamente le maggiori entrate economiche arrivano dalla vendita di francobolli per i collezionisti di tutto il mondo e dalla pesca delle aragoste.

Pare che chi visiti tale luogo ne rimanga talmente affascinato, da sperare in tutti i modi di ritornare. Chi ha avuto questa fortuna racconta di case con le porte sempre aperte, dell’assoluta assenza di criminalità e della solidarietà tra gli abitanti. Hervé Bazin definisce Tristan “un conte philosopique qui a l’avantage d’être vrai”. L’isola ha conservato gli 8 cognomi dei primi residenti dell’isola: Glass, Swain, Green, Rogers, Hagan, Patterson e gli italiani Lavarello e Repetto (di origini ligure, dalla nave Italia arenatasi sull’isola nel 1892).

I residenti non hanno il cellulare. La televisione è arrivata solo negli anni ’80 e tutti i generi alimentari e per la vita quotidiana devono essere importati dal Sudafrica. Fino a poco tempo fa era ancora in uso il baratto. Il clima è tropicale ma le temperature non sono molto alte. La temperatura media in un anno si avvicina ai 16° gradi. Raggiungere Tristan da Cunha, come detto, è quasi un’impresa. Dall’Italia occorre prendere un volo per Città del Capo in Sudafrica. Può essere preso con compagnie come British AirWays o Swiss Air. Da Citta del Capo poi, per raggiungere l’isola occorre prendere una nave che dopo 7 giorni di viaggio raggiungerà la destinazione.

(Immagine di copertina Gds.it)

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