Stai alla larga da questo Paese se sei sovrappeso - Viaggiaresenzaconfini.it
Si rischia davvero grosso ad avere qualche kg in più in questo Paese: se sei in sovrappeso potresti avere problemi con la legge.
Quando si parla di salute pubblica, il Giappone viene spesso citato come modello di eccellenza.
Tra i diversi fattori che contribuiscono a questa fama ci sono l’alimentazione equilibrata, l’attività fisica regolare e uno stile di vita generalmente sano. Tuttavia, uno degli aspetti più sorprendenti è il bassissimo tasso di persone in sovrappeso, un risultato ottenuto anche grazie a precise normative.
Dal 2008, il Giappone applica una normativa nota come Metabo Law, che impone un controllo rigoroso sui livelli di grasso corporeo della popolazione, in particolare per quanto riguarda la circonferenza addominale. Questa legge non rende semplicemente “sconsigliato” essere sovrappeso, ma stabilisce obblighi precisi per aziende ed enti pubblici nel monitoraggio della salute dei dipendenti.
In base alla Metabo Law, tutte le persone sopra i 40 anni devono sottoporsi a misurazioni annuali della circonferenza addominale: il limite massimo consentito è di 85 cm per gli uomini e 90 cm per le donne. Chi supera questi parametri non viene multato direttamente, ma viene indirizzato verso programmi di prevenzione sanitaria e modifiche dello stile di vita. L’obbligo di controllo ricade principalmente sulle aziende e sugli enti pubblici, che devono garantire il rispetto di queste misure. Se una quota troppo elevata di dipendenti risulta fuori dai limiti previsti, l’organizzazione può subire conseguenze economiche, incentivando così un impegno concreto nella promozione della salute.
L’intento della Metabo Law non è sanzionare i singoli cittadini, ma ridurre i costi sanitari associati a malattie metaboliche come diabete, ipertensione e altre patologie legate all’obesità addominale. In questo modo, il sistema sanitario giapponese può risparmiare risorse, investendole in prevenzione efficace piuttosto che nella cura di malattie croniche. Il nome stesso della legge deriva dalla definizione di sindrome metabolica, un insieme di condizioni caratterizzate dall’eccesso di grasso addominale e da fattori di rischio cardiovascolare e metabolico. Le misurazioni sono parte integrante dei controlli medici annuali obbligatori per tutti i lavoratori, indipendentemente dal ruolo o dal livello professionale.
Secondo gli esperti, questo sistema di monitoraggio e prevenzione ha contribuito a mantenere il tasso di obesità in Giappone intorno al 4%, uno dei più bassi al mondo. Questo dato è particolarmente significativo rispetto agli standard internazionali e riflette un’efficace combinazione di politiche pubbliche, cultura sociale e abitudini alimentari. Oltre agli aspetti normativi, la lotta al sovrappeso nel Giappone si inserisce in un contesto culturale che valorizza il benessere e l’equilibrio fisico. La società giapponese attribuisce grande importanza alla prevenzione sanitaria e al mantenimento di uno stile di vita attivo, elementi che rafforzano l’efficacia della legge.
Le aziende, consapevoli delle conseguenze economiche derivanti dal mancato rispetto dei parametri, promuovono iniziative di benessere per i propri dipendenti, come programmi di fitness, consulenze nutrizionali e controlli medici regolari. Questo approccio integrato sostiene la diffusione di abitudini salutari e riduce i rischi associati all’obesità. Il modello giapponese rappresenta quindi un esempio di come una normativa mirata, accompagnata da una cultura sociale favorevole, possa incidere significativamente sullo stato di salute della popolazione, contrastando efficacemente il fenomeno del sovrappeso e delle patologie correlate.