Perché c’è la coda da Starbucks?

Perché c’è la coda da Starbucks?  

Siamo stati tutti colpiti dalle immagini che sono circolate e circolano tutt’ora in rete dove si vedono code chilometriche per poter entrare dentro al nuovo Starbucks aperto da poco a Milano.

Tutti siamo rimasti basiti, dentro di noi ci siamo chiesti come sia possibile tutto ciò… 
Starbucks è sbarcato in Italia, la patria del caffè, e ha fatto subito sold out. Dopo tre giorni è già Starbucks mania, ore e ore di coda sia per entrare che per gustare una fetta di torta o un caffè. Non è sufficiente una denuncia del Codacons per i prezzi alti (1.80 un caffè 4.50 un cappuccino) per bloccare l’afflusso di persone. 
Sembra che il colosso americano voglia aprire un secondo punto vendita, di proporzioni più piccole, facendo concorrenza ai famosi marchi Nespresso o Illy.  Ma come mai tutta questa popolarità?

Da cosa dipende? 

Per tanti di noi, durante i viaggi all’estero, la giornata iniziava con una colazione da Starbucks, per non parlare della pausa pomeridiana dopo magari una lunga camminata con un bel frappuccino. Il tutto mentre si sfogliano le guide del posto o i consigli da seguire per la visita della città. Ecco che allora il segreto di Starbucks potrebbe far leva anche sulla voglia di rivivere e sentirsi più vicino alle vacanze o alle grandi metropoli mondiali. 

Semplicemente questo può spingere una persona a fare ore e ore di coda per entrare dentro. 
Sulla qualità o meno dei prodotti proposti sta a voi giudicare, però il semplice motivo sopracitato che spinge  milioni  di persone in tutto il mondo a consumare in questo luogo simbolo della globalizzazione del 
cibo fa riflettere maggiormente e aprire un’analisi complessa sulla società attuale..

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