PALERMO IN FESTA PER LA CELEBRAZIONE DI SANTA ROSALIA

E’ andata in scena a Palermo l’edizione numero 395 della celebrazione di Santa Rosalia. Con un tema particolare, quest’anno infatti la manifestazione è stata incentrata sull’inquietudine.

Il “Festino“, quello pagano, con la messa in scena della vita della Santuzza, che nel ‘600 liberò la città dalla peste, (il giorno successivo c’è la processione religiosa) è stato secondo molti il più partecipato di sempre. In 500 mila, secondo le stime del comune, ad affollare le strade per seguire il carro dalla piazza del palazzo Normanni ai Quattro Canti. Un vero e proprio fiume umano come sottolinea su Facebook anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Il carro, realizzato per la prima volta all’interno della casa circondariale, il carcere dell’Ucciardone, è stato ideato e assemblato dai detenuti in collaborazione con alcune maestranze. Proprio uno di loro ha approfittato delle prove generali per evadere. Di lui non si hanno ancora notizie, al momento ha fatto perdere totalmente le sue tracce.

Né questo episodio né la pioggia, che ha sorpreso i presenti nel corso della sfilata, ha però rovinato la festa. Che si è conclusa dopo l’una di notte con il passaggio da porta Felice e il via ai fuochi d’artificio. La notte di festa per i palermitani è continuata ancora per una o due ore fra gastronomia e passeggiate in città.

I PIATTI TIPICI

A proposito di cibo: durante il mitico giorno del Festino lo street food la fa da padrone, in Vucciria e in piazza Kalsa abbondano i venditori di pane e panelle, polpo bollito, stigghiola, pane con la milza e via discorrendo, sgranando rosari di interiora. Il piatto tipico del Festino di Santa Rosalia però sono i “Babbaluci“, le lumache (leggi la ricetta). Vengono serviti cotti in un soffritto ricco di aglio e prezzemolo e si succhiano direttamente dal guscio. “U Muluni” invece, vale a dire l’anguria ghiacciata, è deputata a dare sollievo e refrigerio ai tantissimi avventori.

(Immagine di copertina Palazzotto).

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