
Il Paese più pericoloso al mondo - (viaggiaresenzaconfini.it)
L’Indice della Criminalità per Nazione rivela le mete a rischio. I principali report internazionali sulla sicurezza dei viaggiatori
Nel panorama globale dei viaggi, la sicurezza rimane una delle principali preoccupazioni per i turisti, soprattutto quando si tratta di destinazioni esotiche o meno conosciute. L’anno 2025 porta alla luce una nuova mappa della pericolosità mondiale basata sull’Indice della Criminalità per Nazione 2025 elaborato da Numbeo e su ulteriori report internazionali, fornendo un quadro dettagliato sulle mete più rischiose e, al contrario, sui luoghi più sicuri in cui viaggiare.
Per tutti coloro che desiderano esplorare mete a rischio o semplicemente viaggiare in tutta tranquillità, gli esperti suggeriscono alcune buone pratiche da adottare:
- Informarsi sempre prima di partire, consultando fonti ufficiali e aggiornate sulle condizioni politiche e sociali del Paese di destinazione.
- Registrarsi presso l’ambasciata o il consolato italiano più vicino, per facilitare eventuali richieste di assistenza in caso di emergenza.
- Evitare le zone considerate a rischio, seguendo le indicazioni delle autorità locali e delle organizzazioni internazionali.
- Stipulare un’assicurazione di viaggio che copra incidenti, malattie e imprevisti di varia natura.
- Mantenere un profilo basso, evitando di ostentare oggetti di valore e comportamenti che possano attirare attenzioni indesiderate.
Le destinazioni più pericolose del 2025
Secondo l’ultimo aggiornamento di Numbeo, che raccoglie dati basati sulla percezione degli utenti riguardo a sicurezza personale, crimini violenti, discriminazioni e rischio di aggressioni, il Venezuela si conferma come il Paese meno sicuro al mondo, con un indice di sicurezza di soli 19,3 punti. Questa valutazione riflette la persistente instabilità politica, i livelli elevati di criminalità violenta e le difficoltà socioeconomiche che affliggono la nazione sudamericana.

Seguono a breve distanza nella classifica nera Papua Nuova Guinea (19,7), Haiti (21,1), Afghanistan (24,9) e Sudafrica (25,3), tutti Paesi segnati da conflitti, disordini sociali o alti tassi di criminalità.
Tra le città più pericolose del mondo, secondo il Safe Cities Index aggiornato al 2024, spiccano metropoli come Rio de Janeiro e San Paolo in Brasile, entrambe caratterizzate da alti livelli di violenza urbana. Anche città asiatiche e africane come Manila, Johannesburg e Lagos sono frequentemente indicate come zone a rischio elevato per i viaggiatori.
Nonostante la percezione di sicurezza in alcuni Paesi occidentali rimanga generalmente alta, sorprendono i piazzamenti di Stati Uniti e Regno Unito, rispettivamente al 59° e 61° posto nella classifica globale di sicurezza. Il Sud Europa mostra segnali di allarme: l’Italia si colloca al 33° posto in Europa nel Travel Safety Index 2025 pubblicato da HelloSafe, appena dietro alla Francia, al 34° posto, entrambe penalizzate da tensioni sociali e crescenti eventi climatici estremi.
Dall’altro lato della medaglia, la classifica delle nazioni più sicure vede al vertice Andorra con un punteggio di 84,7, seguita dagli Emirati Arabi Uniti (84,5), dal Qatar (84,2), da Taiwan (82,9) e da Oman (81,7). Questi Paesi si distinguono per la stabilità politica, bassi tassi di criminalità e infrastrutture adeguate per garantire la sicurezza dei visitatori.
Il caso del Venezuela merita una particolare attenzione. Repubblica Bolivariana situata nel Nord America meridionale, con capitale Caracas, il Paese ha una storia complessa, caratterizzata da un passato ricco di biodiversità e da un processo di colonizzazione iniziato nel XVI secolo. La sua economia è fortemente dipendente dall’industria petrolifera, ma negli ultimi decenni ha subito un grave declino dovuto a instabilità politica e crisi economiche.
Il nome Venezuela deriva dal termine “Venezziola” coniato da Amerigo Vespucci, che, osservando le abitazioni indigene su palafitte, vi riconobbe un’analogia con la città di Venezia. Questa curiosità storica non riesce però a mitigare la percezione attuale di insicurezza che il Paese trasmette ai visitatori e agli operatori turistici.