Non ce l’ha fatta il cucciolo di lamantino nato poco più di un mese fa all’Acquario di Genova.
Una grave malformazione cerebrale venuta alla luce già dalla prima settimana di vita con vari segnali, avvisaglie e dopo una serie di approfondimenti medici svolti dallo staff medico veterinario della struttura e dagli esperti dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e del Centro di Referenza Nazionale per le Indagini Diagnostiche sui Mammiferi marini.
Un caso seppur triste ma non raro in questa specie, perché il primo anno di vita è molto fondamentale e la statistica non aiuta. Dati alla mano 1 esemplare su 4 è colpito da questa malattia che purtroppo non lascia scampo.
Nonostante fosse in continuo monitoraggio e messa in un’apposita vasca per curarla nutrirla con latte artificiale studiato appositamente, la piccola non ce l’ha fatta.
«Lo staff dell’Acquario di Genova – ha emesso un comunicato in cui afferma – è stato ed è in costante contatto con il responsabile del programma europeo di conservazione di specie minacciate (EEP) per il mantenimento e la riproduzione in ambiente controllato del lamantino e i colleghi europei delle altre strutture che mantengono questi animali, per condividere le scelte riguardanti il cucciolo e la mamma e più in generale il popolamento ospite della struttura affinché risponda all’obiettivo di assicurare continuità a questa specie».
Viene spontaneo domandarsi se nel 2019 gli animali debbano stare rinchiusi in nome di un business che tra l’altro vede numeri sempre più in picchiata?! Non lo so…
(Immagine di copertina fonte ansa.it)
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