L’INCREDIBILE FERMENTO CULTURALE DI ALESSANDRIA D’EGITTO

Alessandria è la seconda città più grande d’Egitto: nel suo nome c’è il segno di Alessandro, il potente re macedone che la fondò nel 332 a.c.

Alessandria d’Egitto ha alle spalle una storia millenaria e, benché oggi non sia una delle mete più battute d’Egitto, è senza dubbio una città che merita di essere visitata. Cosmopolita per vocazione, Alessandria è perfetta qualora vogliate scoprire il lato più inedito dell’Egitto e respirare il fermento culturale che ancora oggi vive in città.

Si tratta della megalopoli più cosmopolita d’Egitto, quella dall’animo più “europeo” che, seppur grande, trasmette sensazioni del tutto differenti rispetto al Cairo. Vale la pena farci una passeggiata spensierata, fra le eleganti facciate dei palazzi del ‘900. O percorrendo la famosa Sharia An-Nabi Daniel; una delle vie più importanti della città – e facendo poi un salto all’autentico Mercato Turco, nel quartiere di Anfushi. La percezione è quella di una realtà più a misura d’uomo. Da visitare durante una semplice gita in giornata ma dove fermarsi anche un tantino di più così da poter vivere appieno tutto ciò che Alessandria ha da offrire.

L’area del centro storico corrisponde anche a quella della città antica, voluta da Alessandro Magno quando nel 332 a. C. arrivò in questo luogo proiettato nel Mediterraneo ordinando di costruire qui la sua città eponima. In seguito Alessandria è diventata uno dei centri culturali più importanti dell’ellenismo. Va detto anche che Alessandro non la vide mai, dato che lasciò la città nel 331 a. C., quando i lavori erano appena partiti, e morì a Babilonia otto anni dopo.

Guardando al profilo di Alessandria, a quello che è il suo skyline, è difficile non soffermarsi con lo sguardo sulla massiccia Cittadella di Qaitbay e sulla sua iconica fortezza. Una struttura che sorge sul luogo stesso in cui un tempo era posizionato il celebre Faro di Alessandria d’Egitto. E’ una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico, andato poi distrutto a causa di un terremoto nel Quattrocento.

(Immagine di copertina italiano.memphistour.com)

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